Notizie “ELETTRICHE” Giugno 2021

Renault prevede in un prossimo futuro costi inferiori per le batterie dei veicoli elettrici, si propone quindi di realizzare nuove versioni delle sue auto di grande successo del passato ad un prezzo accessibile avendo l’obiettivo di raggiungere Volkswagen in questo settore che si presenta  in rapida crescita.

Lo scopo è quello di ridurre nel prossimo decennio il costo delle batterie del 60% e dei motori elettrici del 30% in modo da avere nel 2025 il mix più ecologico del mercato europeo con la vendita di oltre il 65 percento di veicoli elettrici ed elettrificati e nel 2030 fino al 90 percento di veicoli elettrici a batteria.

A questo scopo concorreranno 10 nuovi modelli elettrici entro il 2025 e lo sviluppo di nuove piattaforme per auto elettriche, ma già una versione completamente elettrica della sua compatta Megane sarà sul mercato entro la fine dell’anno.

Anche Lancia prevede di lanciare tre nuovi modelli nei prossimi cinque anni con un rilancio del marchio, avendo come elementi caratterizzanti il design e l’elettrificazione. A Jean-Pierre Ploue è stato affidato il compito fondamentale di progettare rapidamente una nuova gamma di modelli Lancia, probabilmente un’utilitaria, un crossover e una vetturetta del segmento “compatti”.

L’utilitaria apparirà per prima, a metà del 2024, e sarà completamente elettrica accompagnata anche da una versione a benzina.

Il crossover compatto, previsto all’inizio del 2026, sarà ”full electric” e l’hatchback sarà presumibilmente sul mercato entro la fine del 2027.

Tesla vuole produrre circa 500.000 automobili Model 3 e Model Y all’anno a Gruenheide, in Germania, ma non ha ancora il permesso ambientale definitivo per la costruzione.

Oltre ad una serie di battute d’arresto per l’apertura della fabbrica, con il CEO Elon Musk che ha rilevato la complessa regolamentazione e la burocrazia che complicano l’apertura dello stabilimento, Tesla ha dovuto affrontare una causa contro attivisti verdi che hanno cercato di ritardare la realizzazione dello stabilimento europeo.

Era previsto il collaudo di attrezzature nei reparti verniciatura, fonderia e carrozzeria e la causa, presentata dalle associazioni per la conservazione della natura Gruene Liga e NABU, si basava sulla affermazione che Tesla non aveva sufficientemente chiarito le precauzioni che avrebbe adottato per impedire la fuoriuscita dalla fabbrica di gas e liquidi altamente velenosi.

Il tribunale tedesco ha respinto la causa promossa dai verdi contro i permessi di collaudare parti della fabbrica che avrebbero impedito la sua realizzazione affermando che non era evidente che le brevi prove di funzionamento avrebbero potuto dato luogo a rischi per l’ambiente.

Cina: la WAYS Information Technology, una società di consulenza cinese, ha affermato che a Liuzhou, città del sud ovest della Cina, sede della casa automobilistica SAIC-GM-Wuling Automobile Co, quasi il 30 percento delle auto vendute nel 2020 erano elettriche, più di cinque volte la media della Cina. Questa città di 1,4 milioni di abitanti segue solo Oslo per la penetrazione dei veicoli elettrici.

Questo risultato è dovuto alla azione combinata della SAIC-GM-Wuling e delle autorità cittadine che hanno lanciato una serie di incentivi, dall’offerta di test approfonditi con più di 15.000 persone che hanno preso il Baojun E100 per un giro di prova, ai parcheggi gratuiti e la realizzazione di decine di migliaia di punti di ricarica. L’obiettivo, raggiunto, era quello di incoraggiare le persone ad acquistare auto elettriche, superando le molte preoccupazioni sui veicoli elettrici, come la sicurezza o la comodità di ricarica.

IDROGENO

L’idrogeno, cosa bisogna sapere

L’idrogeno allo stato elementare (H2) è molto raro in quanto le sue molecole, molto leggere, non sono trattenute dall’attrazione gravitazionale del nostro pianeta, molto minore di quella delle stelle e non adeguata a trattenerlo in prossimità della superfice. Minime quantità possono trovarsi nei gas di origine vulcanica così come in quelli dei pozzi petroliferi o nell’altissima atmosfera.

L’idrogeno non può essere definito un fonte d’energia ma piuttosto un vettore di energia, cioè un prodotto che contiene energia e può rilasciarla se opportunamente utilizzato. Infatti attualmente l’idrogeno può essere ottenuto solamente dall’elaborazione di altre sorgenti energetiche quali l’energia elettrica o gli idrocarburi.

In futuro questo potrebbe cambiare perché sono state studiate delle alghe che hanno la caratteristica, con un particolare meccanismo di fotosintesi, di emettere idrogeno puro. Partendo dal comportamento delle alghe, è stato messo a punto un processo di fotosintesi semi-artificiale che attraverso l’enzima “idrogenasi” presente nelle alghe è in grado di ottenere la reazione necessaria a dividere l’acqua in idrogeno e ossigeno.

È un gas incolore ed inodore, non percepibile dai sensi umani, classificato come “estremamente infiammabile” dalla normativa sulle sostanze pericolose ed è caratterizzato dal fatto di poter formare facilmente miscele potenzialmente esplosive con l’aria.

L’uso dell’idrogeno non è privo di rischi perché, nonostante il limitato numero di vetture con questo tipo di alimentazione attualmente in circolazione, sono già avvenuti alcuni incidenti durante il rifornimento (a Sandvika, vicino ad Oslo e a Santa Clara, nella Bay Area di San Francisco).

Un’altra caratteristica dell’idrogeno è quella di avere una bassa densità di energia rispetto al volume, caratteristica che può essere contrastata con il suo immagazzinaggio in contenitori ad altissima pressione oppure sotto forma liquida. Tuttavia l’altissima pressione richiede serbatoi molto robusti e quindi di alto peso e l’idrogeno in forma liquida ha densità energetica per unità di volume inferiore rispetto ad altri idrocarburi, come la benzina, richiedendo serbatoi in materiali isolanti e molto voluminosi a parità di energia trasportata. Ambedue i metodi di stoccaggio richiedono molta energia per la loro realizzazione.

L’idrogeno può anche essere stoccato sotto forma di idruri metallici dai quali può essere estratto con semplici azioni di riscaldamento. L’uso di idruri è una possibile soluzione per l’impiego nell’auto ma un serbatoio contenente idruri, a parità di energia trasportata, è molto più voluminoso e pesante dell’equivalente serbatoio di benzina. Per il trasporto dell’idrogeno sono allo studio altri metodi basati sulle nanotecnologie come le micro-sfere di carbonio o i nanotubi in carbonio o in silicio.

Carlos Tavares, l’uomo dei profitti record

Carlos Tavares, nuovo amministratore delegato di Stellantis, denominazione della fusione di PSA con Fiat Chrysler Automobiles, ha realizzato profitti record per PSA applicando con successo le sue teorie di gestione quando, nel 2014, la società era appena sfuggita alla bancarotta. La stessa cosa è stata poi realizzata  per Opel che, di proprietà di GM, stava perdendo miliardi di € prima che PSA la acquisisse nel 2017.

Nel caso di Stellantis, l’insieme dei fattori positivi derivanti dai numerosi marchi, le diverse competenze e la forza della diffusione nei diversi mercati, saranno strumenti per creare una casa automobilistica globale in grado sia di superare i punti deboli di PSA e di FCA, sia di migliorare i loro punti di forza.

Nord America

I marchi Ram e Jeep di FCA, altamente redditizi, hanno anche una rete di concessionari statunitensi che costituiscono un potenziale punto vendita per altri marchi Stellantis adattati ai gusti americani come Peugeot, Citroen e le rinnovate Alfa Romeo e Fiat. Inoltre Mike Manley che dirigerà il Nord ed il Sud America per Stellantis, è un grande esperto di quei mercati.

Cina

Il mercato automobilistico cinese era un eccellente mercato per Peugeot, ma le vendite in Cina sono crollate al di sotto di 100.000 unità all’anno e, come conseguenza, l’anno scorso PSA ha rinunciato alle sue due joint venture, con Changan, e con Dongfeng, a causa delle forti perdite. FCA non ha mai avuto larga diffusione in Cina e la speranza è che, unendo le forze, le due case automobilistiche avranno maggiori possibilità di successo.

Nuovi prodotti

Secondo le direttive di Marchionne, FCA aveva evitato di investire sulle vetture elettriche ed attualmente si trova in difficoltà avendo solo la 500 BEV, ma PSA ha due piattaforme moderne, CMP ed EMP2, adatte alla propulsione a benzina, diesel, ibrida plug-in e completamente elettrica, producendo già la nuova piccola Corsa sull’architettura CMP e la compatta Astra su EMP2. Ovviamente la prossima generazione di piccoli veicoli FCA sarà sulle piattaforme PSA.

È interessante notare che con la creazione di Stellantis scomparirà il nome delle case automobilistiche che ne fanno parte perché “PSA” stava per Peugeot S.A. e FCA per Fiat Chrysler Automobiles.

Sembra inoltre che secondo i calcoli fatti da Automotive News, sia Mike Manley, AD di FCA che il CFO Richard Palmer, potranno ricevere, a seguito della fusione delle due società, premi particolarmente elevati, rispettivamente di 50 e di 16 milioni di Euro.

FCA perde utili con Hybrid e EV

La 500 Full Electric

 

Secondo quanto dichiarato da Richard Palmer, Chief Financial Officer di FCA, durante la conferenza stampa del 28 ottobre 2020 a Milano, Fiat Chrysler prevede che i costi dovuti al lancio delle auto ibride, plug-in ed elettriche causeranno delle perdite nel bilancio delle attività europee nel terzo trimestre e nel quarto trimestre di quest’anno.

Nel terzo trimestre la perdita operativa di FCA nella sua regione EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) è stata di 125 milioni di € mentre Il fatturato europeo del terzo trimestre è stato peggiore di 65 milioni rispetto all’anno precedente e le vendite di veicoli sono diminuite del 5%.

Palmer ha poi confermato che l’aumento dei costi è dovuto per metà alle spese sostenute da FCA per l’acquisto da Tesla dei buoni emissioni necessari a soddisfare le norme UE sulle emissioni di CO2, evitando le conseguenti grosse multe. L’altra metà è legata ai maggiori costi di produzione dei veicoli Mild e Full Hybrid e Full Electric non completamente recuperati con l’aumento dei prezzi. Le previsioni sono per un peggioramento dei conti legato alle maggiori vendite di veicoli Plug-in e della 500 EV.

Le consegne della Nuova 500 EV inizieranno a novembre, mentre le consegne delle Jeep Renegade e Compass Ibride sono iniziate nel terzo trimestre. Fiat 500 e Fiat Panda Mild Hybrid sono state lanciate a febbraio.

La Cina ed i veicoli elettrici

Il totale delle vendite di automobili nel 2018 è diminuito in Cina del 7%. Questa diminuzione è dovuta essenzialmente alle vetture con motori termici perché il numero di veicoli elettrici è cresciuto in modo esponenziale. E’ molto difficile interpretare questi andamenti in quanto il mercato dei veicoli in Cina è largamente influenzato dalle decisioni del governo.
Esistono sia delle normative nazionali che favoriscono i veicoli elettrici come i contributi all’acquisto, i finanziamenti alle aziende, le normative sulle emissioni e sui consumi, ma esiste anche tutta una serie di normative locali, come le limitazioni alla circolazione, che favoriscono i veicoli elettrici. Inoltre diverse normative locali hanno portato alla diffusione di tipi diversi di veicoli: per esempio a Shangai sono stati venduti in proporzione molti più veicoli ibridi Plug-in rispetto a quelli venduti a Pechino dove la normativa ha favorito i veicoli Full Electric.
Questi stimoli governativi hanno portato la Cina ad avere il 76% della capacità di produzione mondiale di batterie al litio.
Un’altra caratteristica del mercato cinese delle auto elettriche è la presenza delle vetture definite a ”bassa velocità” (LSEV) simili al piccolo veicolo AMI One presentato da Citroen al salone di Ginevra 2019.
Questi veicoli sono economici ( costano 5000$ e fanno circa 70km/h) non necessitano di una targa per circolare e non richiedono la patente per il guidatore. Nel 2018 sono stati venduti in Cina 1,4 milioni di veicoli a “bassa velocità” e circa 1,1 milioni di normali veicoli elettrici per passeggeri. E questo nonostante che i piccoli veicoli LSEV siano esclusi dai sussidi governativi previsti per gli EV e non siano compresi nei conteggi ufficiali delle vendite di veicoli elettrici.
La diffusione dei veicoli elettrici è stata anche favorita dalla disponibilità di colonnine di ricarica predisposte dallo State Grid, la società di distribuzione di elettricità di proprietà governativa presente in gran parte del paese, che fino al 2015 è stato il principale istallatore di tali colonnine. Successivamente si sono sviluppate anche società private come T-Good e Star Charge tanto che a fine 2018 le società statali possiedono solo il 20 percento di tutte le stazioni di ricarica pubbliche in Cina.

Auto Elettriche e gestione della produzione di energia

È noto che uno dei problemi legati alla produzione dell’energia elettrica con i pannelli solari è la sua concentrazione nelle ore diurne quando la richiesta non è la massima.  La diffusione dei veicoli elettrici ha reso concreta  la possibilità di utilizzare le loro batterie come un accumulo di energia durante i periodi di maggiore disponibilità per rilasciarla  nelle ore di maggiore richiesta. Su questa possibilità stanno lavorando sia i produttori di batterie che le grandi compagnie elettriche nell’ottica di una mobilità eco friendly nella quale i veicoli elettrici diverrebbero parte integrante di una rete “smart” dove  i fabbisogni  vengono adeguati alle richieste utilizzando le batterie come un serbatoio di energia. Tutto questo potrebbe essere reso più conveniente da una nuova tecnologia che consente di rendere più rapida sia la ricarica delle auto elettriche che dei cellulari, sviluppata da un istituto di ricerca sulle nanotecnologie fondato dalla University of Central Florida.  Un nuovo processo facilita la fabbricazione di supercondensatori dotati di proprietà straordinarie ,come quella di essere capaci di resistere a oltre 30 mila cicli completi di ricarica, che potrebbero presto rimpiazzare le batterie tradizionali. Inoltre i supercondensatori non decadono come una batteria tradizionale, che dopo circa un anno e mezzo inizia a scaricarsi sempre più in fretta. Anche dopo migliaia di ricariche questi sistemi di accumulo non vanno incontro a processi di degradazione e mantengono inalterata la loro efficienza  immagazzinando molta più energia rispetto ai sistemi di accumulo convenzionali. La tecnologia utilizzata si basa sui nano materiali e non è ancora disponibile commercialmente.

Nuovo cambio a 3 frizioni e 11 rapporti: un brevetto Honda

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Honda Motor Co. Co ha recentemente depositato un brevetto su una scatola del cambio a tre frizioni con 11 velocità.
La Honda, nel deposito presso l’Ufficio Brevetti Giappone dichiara che questo cambio ad 11-velocità, primo al mondo, farebbe ottenere una migliore economia di carburante e una cambiata più veloce.
Sulla carta, la trasmissione proposta, dispone di 11 velocità e tre frizioni. Aggiungendo la terza frizione si riduce il calo di coppia durante il cambio di marcia.
Aggiungere le marce in più aiuta a fornire una migliore efficienza e questa architettura riduce anche gli ingombri tra alberi di entrata della trasmissione, permettendo loro di avere diametri più piccoli. Questo, a sua volta, permette una trasmissione più piccola e più leggera.

Un portavoce Honda ha detto ” non è stato ancora deciso come usare questa tecnologia “, aggiungendo che la società sta ancora valutando quale modello potrebbe aver bisogno di impiegare una trasmissione di questo tipo.
Honda è una delle poche case automobilistiche giapponesi che utilizza trasmissioni a doppia frizione, reclamizzate per migliorare l’efficienza del carburante, mantenendo una sensazione più diretta di accelerazione. Le case automobilistiche giapponesi di solito utilizzano cambi automatici tradizionali o trasmissioni a variazione continua.
Honda utilizza un cambio a doppia frizione a sette marce nelle versioni ibride nella HR-V e Fit vendute in Giappone. Una versione della berlina Acura RLX ha una doppia frizione a sette marce, mentre la berlina Acura TLX utilizza un otto rapporti. La macchina sportiva NSX, recentemente riprogettata, vanta un cambio a doppia frizione a nove velocità.